Quando Renzo arrivò a Milano c’era una rivolta. Ferrer apparve in una carrozza e promise al popolo di portare in prigione il Vicario di Provvisione, che tutti consideravono il responsabile della carestia. Il popolo si mostrò soddisfatto e tornò a casa e Renzo comminciò a cercare un’osteria. Un uomo accompagnò Renzo all’osteria della Luna Piena e Renzo ordinò il vino. L’uomo chiese al’oste di prepare un letto per Renzo, ma l’oste prima volle notare il suo nome e cognome. Renzo si oppose e ordinò un'altra bottiglia di vino. Alla fine quando Renzo era ubriaco, finalmente disse il suo nome e andò a letto.
L’oste portò i dati di Renzo al Palazzo di Giustizia e la mattina dopo Renzo fu arrestato nella sua camera. Sulla strada Renzo cominciò a gridare e i soldati sentirono i pericolo della folla e scapparono.
Renzo usci dalla città, camminò attraverso diversi villaggi, si fermò in un’osteria, e dormì in una capanna. Al mattino attraversò il fiume e camminò verso il paese di Bergamo, dove abitava suo cugino.
Don Rodrigo sentì che Lucia era in un convento a Monza e Renzo era lontano. Don Rodrigo chiese aiuto ad un tiranno chiamato L’Innominato che viveva in un castello vicino a Bergamo, per riuscire a avere Lucia.
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